Capo Feto, uno spot nei pressi di Mazara del Vallo, Sicilia che vi lascerà senza fiato
Praticando il kitesurf vi capiterà di visitare parecchi posti in giro per il mondo, ci sono luoghi però capaci di imprimersi nella memoria al primo sguardo, in maniera indelebile, luoghi la cui bellezza accarezza l’anima riempiendola di stupore e ammirazione. E oggi vogliamo portarvi proprio in uno di questi angoli segreti di paradiso: la Riserva di Capo Feto.
Dove si trova

Siamo in Sicilia, lungo la strada che da Marsala porta a Mazara del Vallo, a poco più di 20 km dalla bellissima Laguna dello Stagnone.
Il percorso, nonostante non sia lunghissimo, richiede circa 45 minuti con partenza da Birgi Vecchi.
Per orientarvi tra strade, stradine sterrate, terreni incolti, passaggi a livello, vi consigliamo di utilizzare il navigatore, saprà certamente indicarvi come raggiungerlo nel tempo più breve. Come indirizzo vi consigliamo di impostare: “Spiaggia di Capo Feto”
Il primo segnale di avvicinamento alla meta sono le grandi pale eoliche che, se in movimento, anticipano quella che sarà certamente una grande giornata di kite. Ma guardandovi intorno, vi accorgerete che del mare non vi è ancora traccia.
E non ce ne sarà nessuna neanche quando svolterete a destra per lasciare la strada principale ed entrare in un percorso dissestato, pieno di buche e, ahimè, immondizia gettata lungo i bordi della strada. Quando penserete che peggio di così non potrebbe andare eccovi catapultati in un percorso off the road fatto di buche e sabbia, una passeggiata divertente per i possessori di un 4×4, ma con delle piccole insidie per i proprietari di una berlina qualsiasi.
Costeggiando paludi piene di specie di volatili che non avrete mai visto prima, inizierete a domandarvi se per caso avete sbagliato strada, visto che del mare non c’è nemmeno l’ombra. Solo canneti, stradine strette piene di sabbia e un silenzio pazzesco, interrotto solo dal cinguettio degli uccelli.
La riserva di Capo Feto

Ma ecco un secondo segnale, dal finestrino inizia a sentirsi uno strano odore, quasi un “feto”. È l’odore delle poseidonie, una pianta del Mediterraneo che si è evoluta passando dall’ambiente terrestre a quello marino e che, per uno strano gioco di correnti, si deposita lungo la costa. E poi, all’improvviso, tra una duna di sabbia e le canne di bambù, ecco spuntare un triangolo di turchese/blu cobalto che quasi ti acceca per il contrasto che fa con la sabbia bianca.
È il segnale inconfutabile che c’è qualcosa di davvero spettacolare ad accogliervi lì dietro. Eppure siamo certi che la realtà supererà la vostra immaginazione. Lo spettacolo che si aprirà davanti ai vostri occhi una volta raggiunta la spiaggia vi ripagherà del viaggio un po’ scomodo. Non saprete più bene dove vi troverete, Sicilia, Maldive, Caraibi, Mar Rosso?
Acqua piatta, un’intera tavolozza di colori che cattura tutte le sfumature dell’azzurro, dal turchese al cobalto, passando per il verde acqua, che poi si intensifica in verde smeraldo fino a raggiungere la totale trasparenza dove il fondale è più basso.
Lo spot di Capo Feto

Potrete parcheggiare direttamente in spiaggia, avendo le macchine a vista, senza la necessità di scaricare tutta l’attrezzatura. Siete arrivati in un paradiso, questo è chiaro. Ma siete arrivati anche in un paradiso per il kitesurf.
La vicinanza con lo Stagnone, permette di deviare qui, quando nella laguna Eolo fa i capricci. La direzione migliore del vento per Capo Feto è il Maestrale. Con il vento da Nord-Ovest non ci ha davvero mai deluso in quanto, in assenza di nuvole e alta pressione atmosferica, la componente termica è davvero tanta.
L’acqua piatta rende questo spot accattivante anche per i principianti. I fondali sono bassi per i primi 50 metri.
Il Maestrale entra leggermente side-off, consigliamo quindi a chi non ha piena padronanza della bolina di fare bordi corti e di non allontanarsi troppo. Per lo stesso motivo ci sentiamo di consigliare anche ai kiters di livello più avanzato di provare i salti solo al bordo del rientro, mura a sinistra.
Scendendo sottovento, subito dopo il faro, il vento cala un po’ e scarrocciare lì vuol dire anche imbattersi e interrompere la quiete di qualche nudista beatamente disteso a prendere il sole.
All’altezza del faro vi sono delle rocce grandi, ben visibili.

Per entrare in acqua bisogna superare una striscia nera di poseidonie che diventano però anche un trampolino di lancio perfetto per le partenze dalla spiaggia.

In conclusione
La Riserva di Capo Feto conserva tutta la sua bellezza incontaminata. Difficile da raggiungere, sconosciuta al turismo, a volte può risultare un po’ trasandata quando il mare restituisce con le mareggiate la contaminazione umana, ma anche nella sua mise peggiore non perde mai il suo fascino e la sua bellezza.
Nello spot di Capo Feto la scuola di riferimento è “Kitesurf Mazara”, sono tutti ragazzi molto gentili, professionali e cordiali. Gestiscono lo spot in modo impeccabile.
